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OverLeft n*3, autunno 2011 PDF Stampa E-mail
Editoriali e dibattiti - Dibattito redazionale
Venerdì 11 Novembre 2011 00:00

a cura della redazione

Zuccotti Park a New York, mentre viene scritta questa presentazione del nuovo numero di Overleft, è ancora presidiato dai militanti del movimento Occupy Wall Street. Stanno discutendo di un documento di cui si conosce il titolo:Foto di Silvio Pacillo Nuovo statuto economico del Popolo Americano che verrà reso pubblico, nella stesura definitiva, solo alla fine di novembre. Ma dei diciannove punti contenuti nella bozza di discussione si sa già qualche cosa: blocco degli aiuti agli istituti bancari, tassa sulle transazioni finanziarie, forti investimenti nelle infrastrutture, sviluppo centrato solo sull'energia alternativa, misure che impediscano alle imprese di delocalizzare; democratizzazione delle istituzioni finanziarie internazionali come il FMI e la Banca Mondiale, stop alla privatizzazione dell'acqua e ai cibi geneticamente modificati, sostegno alla scuola pubblica e piena gratuità della formazione, controllo del mercato delle armi ecc. Pare che gli estensori del documento siano più di un centinaio e non è facile quindi prevedere quale piega prenderà la discussione. Nel frattempo il movimento si è esteso a più di settanta città americane e si è congiunto alle altre mobilitazioni già in corso in altri paesi europei ed asiatici. Come è noto il 15 ottobre è stata una giornata di lotta su dimensione globale con 950 manifestazioni (così si dice) in ottanta paesi. Benché negli anni passati ci siano state manifestazioni tenute negli stessi giorni in diversi paesi, in questo caso, ci troviamo di fronte alla prima giornata di lotta condotta simultaneamente a livello mondiale. Essa rappresenta quindi un fatto storico, una pagina nuova nell'epopea delle mobilitazioni popolari. Overleft riconosce l'importanza di questi movimenti per la carica critica che manifestano nei confronti di un'economia ispirata ai principi del neoliberismo, guidata dall'alta finanza, fondata sul profitto e sulla logica di mercato e intende seguire per quanto possibile il loro percorso con approfondimenti tematici, riflessioni, pubblicazione di documenti. Nel frattempo continuiamo a seguire il nostro tragitto di ricerca e discussione sui problemi economici e culturali del tempo presente con la diffusione di questo terzo numero (quarto comprendendo il numero zero) della nostra rivista on-line). Nella rubrica Con Marx oltre Marx, vengono presentati  due ritratti dell'autore di Il Capitale (il primo di Jacques Attali, il secondo di Eric Hobsbawn) e uno di Frederic Engels (di Tristram Hunt) che dimostrano il rinnovato interesse per la loro vita e per le loro teorie ritornate di attualità dopo la fine delle esperienze del socialismo reale. Nella sezione intitolata L'altra globalizzazione, su concessione di Pino Ferraris, viene presentato il suo studio, che è l'unico apparso in Italia, sui numerosi suicidi avvenuti a France Telecom e in altre aziende francesi: episodi che mettono in luce la barbarie a cui può arrivare una organizzazione del lavoro postfordista integralmente subordinata al profitto. Per Dopo il diluvio pubblichiamo saggi sui poeti Marianne Moore, Wallace Stevens, Alice Ceresa, Dino Campana e Giacomo Leopardi (tutti poeti a dire il vero di ‘prima’ del diluvio!). Per Spigolature proponiamo un'intervista a Loris Caruso, l'autore di un interessante studio sui movimenti del No-Tav e No-Dal Molin, che aggiorna le analisi sulla mobilitazione contro l'alta velocità in val di Susa alla luce dei nuovi avvenimenti.

Non apriamo questo numero col consueto dibattito redazionale: abbiamo tuttora in corso nuove riflessioni sull’anomalia italiana, sulle forme del lavoro, ma in particolare una disamina sul rapporto tra stato italiano e Vaticano, tutto ciò è in programma per il prossimo numero.

 

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