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Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Questa sezione si occupa di arti e di letteratura. Anche questo titolo contiene un’indicazione di massima che ovviamente trova una maggiore evidenza per il lettore, con la lettura dei saggi. Riteniamo che ci sia uno spartiacque nel secondo ‘900, un prima e un dopo e che tale ‘dopo’ sia contrassegnato dalla trasformazione della cultura in puro consumo, spettacolo e intrattenimento. Riprendiamo qui le analisi critiche che su questo fenomeno altri hanno già fatto, ponendoci anche un’esigenza di risposta e reazione a tale deriva.


Ezra Pound e l’usura, male dell’Occidente PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Venerdì 11 Gennaio 2013 14:06

di Laura Cantelmo

Le idee economiche di Ezra Pound si basano sulla teoria del Social Credit del Maggiore Douglas, da lui conosciuto nel 1917. Questi sosteneva che l'economia era gestita dalle banche che, praticando l'usura, erano responsabili dell'instabilità dei prezzi e della riduzione del potere d'acquisto del denaro e di conseguenza del graduale impoverimento della popolazione. Facendo riferimento a Confucio Pound sosteneva che l'uso deviato delle parole nella pratica politica porta a un completo sconvolgimento dell'equilibrio sociale.

Ezra Pound's ideas on economics were based on Major Douglas' theory, The Social Credit, after he had met him in 1917. Owing to the rule of banks and their practice of usury, prices were instable, which caused the growing poverty of the population. With reference to Confucius and his ideas on ethics based on language, he maintained that words and speech used by politicians must be downright to help keep the balance of society and fight corruption.

Die wirtschaftlichen Ideen von Ezra Pound basieren auf der Theorie des Social Credit des Majors Douglas, den er im Jahr 1917 kennen lernte. Er behauptete, dass die Wirtschaft von den Banken gesteuert wurde, die Wucherei betrieben, für die Instabilität der Preise und die Verringerung der Kaufkraft des Geldes und folglich die stufenweise Verarmung der Bevölkerung verantwortlich waren. Bezugnehmend auf Konfuzius Pound behauptete er, dass die abweichende Verwendung der Worte in der politischen Praxis zu einer kompletten Umwälzung des sozialen Gleichgewichts führt.

Vi sono date che segnano un cambiamento irreversibile della Storia. Di solito sono gli storici, oppure gli scienziati, a deciderlo. Talvolta invece i poeti elaborano una propria teoria sulla base della propria  Weltanschauung.Il_cambiavalute

Nel caso di Ezra Pound quella data è il 1694. La catastrofe da cui trae linfa la corruzione del mondo moderno, la fatale decadenza della sua cultura – unicamente la cultura occidenta­le - è legata alla fondazione della Banca d'Inghilterra con l'introduzione dell'usura nelle transazioni: «Il Banco d'Inghilterra, una associazione a delinquere, ovvero il praticare l'u­sura del 60%, fu fondato nell'anno 1694. Paterson, l'ideatore della banca, dichiarò chiaramente il vantaggio della sua trovata: la banca trae beneficio dell'interesse su tutto il denaro che crea dal niente»1.

Come T.S. Eliot, Pound era uno degli "espatriati" che a partire dal XIX secolo avevano percorso a ritroso il cammino dei Pilgrim Fathers alla ricerca di stimoli culturali nella terra  dei padri, ma diversamente dall'illustre discepolo egli nutrirà a lungo la speranza che da quel viaggio simbolico abbia inizio il Rinascimento americano, dopo che la corruzione diffusasi al di là dell'oceano fin dal XVIII secolo aveva contaminato la purezza dei padri fondatori: «Nell'anno 1750 veniva soppressa la carta mone­ta nella colonia di Pennsylvania. Ciò significava che nel contempo (56 anni) l'associazione degli strozzini, non contenta del suo 60% [...] era divenuta tanto forte che ha potuto mette­re in moto il governo inglese per sopprimere illegalmente una concorrenza che, con un sano sistema monetario, aveva portato la prosperità alla detta colonia»2. L'orgoglioso moto di riscatto dei coloni americani contro il giogo inglese era stato quasi del tutto vanificato nel 1776 da "nemici interni" - gli stessi deputati del neonato stato federale «speculavano sulle cambiali o certificati di paga dovuta emessi dalle singole colonie a favore dei veterani»3. Pound racconta come ventinove deputati, dopo aver acquistato i certificati al 20% del valore nominale, ne ebbero in cambio il 100% dalla nazio­ne appena costituitasi. La battaglia finanziaria causò uno scontro tra Thomas Jefferson e Hamilton.  La rettitudine morale testimoniata nel 1776 da Jefferson medesimo nella stesura della Dichiarazione di Indipendenza, prima della sua elezione a presidente (1801-1809)  poteva essere preservata solo tenendo fede alla lotta contro l'usura.

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Il precario e la poesia, Giacomo Leopardi alle dipendenze dell’azienda libraria A. F. Stella e figli PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Venerdì 11 Gennaio 2013 09:52

di Paolo Rabissi

Tra l'estate del 1825 e l'autunno del 1828 Leopardi, a Milano prima e a Bologna poi, traduce classici latini e greci, commenta e antologizza classici italiani, corregge bozze, tiene corrispondenza con studiosi, cura annunci pubblicitari. Ha un contratto sulla fiducia ma guadagna abbastanza per mantenersi libero dalla famiglia e da Recanati.

Between the summer of 1825 and the Autumn of 1828, Leopardi, at first in Milan, later on in Bologna, translates Greek and Latin classics; furthermore, he comments and edits anthologies of Italian classics, is in correspondence with many scholars and edits advertisements. He has a contract based on trust, but he earns enough money to get free form his family and Recanati.

Zwischen dem Sommer des Jahres 1825 und dem Herbst des Jahres 1828 übersetzt Leopardi, zuerst in Mailand und dann in Bologna, lateinische und griechische Klassiker, erläutert und anthologisiert italienische Klassiker, korrigiert Entwürfe, unterhält Korrespondenz mit Gelehrten und gibt Werbeanzeigen heraus. Er hat einen Vertrauensvertrag, verdient jedoch genug, um unabhängig von der Familie und Recanati für seinen Unterhalt zu sorgen.

Milano. Un nobile spiantato.

Nobile spiantato com’era, dato che né mamma Adelaide né papà Monaldo era disposti a investire denaro su di lui e sulle sue competenze letterarie, Leopardi aveva solo un’opzione davanti a sé: trovarsi un lavoro (scandalizzando la famiglia nobile) col quale sfuggire alla morte per asfissia in Recanati e mantenersi (provvedersi, diceva lui). Labiblioteca_di_babele_escher meta, già ai suoi tempi, era obbligata: Milano. A Milano c’era l’azienda libraria di Antonio Fortunato Stella, dove sia Giacomo che Monaldo si rifornivano di libri. Quando Leopardi, proveniente da una sosta felice d’incontri a Bologna, scende in contrada S. Margherita a Milano, la contrada dei librai milanesi, dove anche Antonio Fortunato Stella ha casa e bottega, siamo nel luglio del 1825.

Nel contesto di uno sviluppo ancora artigianale, l'azienda di Stella è una delle più accorte e floride.

Personalmente Antonio Fortunato Stella si presenta come mercante di libri ma ha l'anima dell'organizzatore culturale; non gli manca una certa educazione letteraria per cui non ha timori reverenziali coi letterati; ha fama di duro e di spilorcio: molti si lamentano per lavori non pagati; e come tutti i librai-editori è sempre lui a decidere cosa si deve pubblicare, guidato dal suo fiuto ma anche dalla sua sensibilità. Sfrutta oculatamente il sistema delle associazioni, per il quale si procede alla stampa di un'opera annunciata solo se vengono, preventivamente, assicurate sottoscrizioni sufficienti a coprire le spese e garantire un certo profitto. Impiega una certa quantità di denaro in pubblicità. Si accapiglia con gli altri librai-editori per difendere la priorità d'una iniziativa editoriale perché, mancando una convenzione sul diritto di stampa e d'autore, finisce spesso che sul mercato compaiono edizioni pirata e simultanee della stessa opera, soprattutto se si tratta di un genere che tira.

Pubblica raccolte di classici latini e greci e naturalmente italiani; è presente sul mercato con una «biblioteca amena ed istruttiva per le donne gentili» impostata con criteri di lusso, nella quale riesce ad impegnare letterati di alta reputazione come Francesco Ambrosoli, Antonio Cesari, Niccolò Tommaseo e poi anche Leopardi; impresa fortunata quella e forse uno dei primi esempi di collana caratterizzata dal pubblico destinatario. Pubblica un giornale, «II Nuovo Ricoglitore».

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Due libri tedeschi: il romanzo 'Penombra' di Uwe Timm e, di Jürgen Schreiber, la biografia di Monika Ertl 'La ragazza che vendicò Che Guevara. Storia di Monika Ertl' PDF Stampa E-mail
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Venerdì 13 Luglio 2012 00:00

di Franco Romanò

Dalle opere di Uwe Timm e Jürgen Schreiber, pur diverse fra di loro emerge tutta la complessità e la tragicità della storia tedesca ed europea del ‘900. Sullo sfondo della grande storia agiscono e muoiono personaggi estremi, degni di una tragedia greca.

In the books written by Uwe Timm and Jürgen Schreiber, although very different, rises the complexity and the tragedy of the German and european  history of the Twentieth Century. On the background of the great history, border line characters act and die, as in an ancient greek tragedy.
Penombra, Uwe Timm - Mondadori, 2011

Di Uwe Timm lessi L'amico e lo straniero, dedicato alla prima vittima degli scontri sociali degli anni '60 e '70 in Germania: lo studente universitario Benno Ohnesorg, ucciso dalla polizia durante una manifestazione a Berlino in occasione della visita dello scià di Persia Reza Pahlevi.Sono due libri assai diversi, ma accomunati dall'essere profondamente radicati nella storia tedesca. Il primo è un romanzo - Penombra - l'ultimo di Uwe Timm pubblicato in Italia da Mondadori. Il secondo è la biografia di Monika Ertl, ricostruita con pazienza certosina da Jürgen Schreiber, nel libro dal titolo La ragazza che vendicò Che Guevara. Storia di Monika Ertl, Nutrimenti editore.

Mi colpì la struttura ad affresco. La vita di Benno, spezzata dalla pistola di un agente, veniva ricostruita con le parole degli altri studenti alla Freie Universität e in questo modo la memoria di lui s'intrecciava alla storia di quegli anni.

Ancora di più, la storia ritorna prepotentemente in Penombra, la storia tedesca fino alla caduta del muro; ma per quello che la Germania è stata per l'Europa intera, nel bene e nel male, è evidente che riguarda tutti.

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La poesia dopo il diluvio. Molte domande, quasi nessuna risposta PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Venerdì 13 Luglio 2012 00:00

di Paolo Rabissi

Analisi critica su alcuni aspetti della poesia contemporanea.

A critical analysis of some aspects of Italian contemporary poetry.

Kritische Analyse über einige Aspekte der italienischen zeitgenössischen Lyrik.

1) Molte domande

Dice Franco Romanò, parafrasando Jameson, che in fondo quello che noi nelle pagine di Overleft abbiamo indicato col termine di diluvio – riferendoci alla produzione poetica e letteraria dagli anni sessanta ad oggi - è anch'esso un'utopia che non si realizza mai del tutto. In che senso possiamo usare questa espressione così paradossale per quel fenomeno cui assistiamo ormai da più decenni e al quale siamo legati in mille modi e che, per quanto ci riguarda, consiste nella proliferazione di scritture (mi riferisco essenzialmente alla poesia) che non possiamo non definire poetiche ma che tuttavia sembrano trovare consistenza unicamente nel proprio individuale e unico percorso di talento più o meno grande?

La parola diluvio sembra rimandare a una quantità indefinibile ma nel nostro caso ciò è vero fino a un certo punto: non manca chi fa i conti, da essi risultano cifre che dovrebbero impressionarci ma, a dirla tutta, che ci siano uno o due o più milioni di persone che oggi scrivono poesia o altro non è che interessi molto, anche se dal punto di vista sociologico cose interessanti da dire ce ne sarebbero (basti qui richiamare la scolarizzazione di massa avvenuta a partire dagli anni sessanta con l'introduzione della scuola media obbligatoria per indicare una delle cause dell'avvicinamento alla cultura di fasce consistenti della popolazione).

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Di corpi, di versi: l’affollata solitudine di PierPaolo Pasolini PDF Stampa E-mail
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Venerdì 13 Luglio 2012 00:00

di Paolo Rabissi (*)

La parabola della vita e del verso di P.P.Pasolini dentro la solitudine.

The parable of P:P.Pasolini's life and verse  inside his loneliness.

Die Parabel des Lebens und des Verses in der Einsamkeit von P.P. Pasolini.

Ginnasio-Liceo Alessandro Manzoni di Milano. L’anno il 1957, o il ’58.

Venivo dalla provincia. Mi sembrò una buona idea quella di entrare un giorno in classe con Ragazzi di vita in mano. Non avevo nell’animo nessuna volontà di provocare un bel nulla, mi sembrava che potesse essere un viatico buono per essere accolto tra i miei coetanei, tutti figli della borghesia buona milanese. La futura classe dirigente, ripeteva il preside. In mezzo alla quale ero straniero per troppi aspetti. Cercavo accoglienza, tra i compagni di classe di Milano. Non era forse la grande e moderna Milano, la città dove le cose succedevano, la città sempre in anticipo sui tempi? E non era forse quella la scuola dove ci si educava alle umane letture? ‘Ah, il romanzo di quel culo…’, mi risposero ghignando in due o tre, un po’ goliardi ma di radici ben interrate, proprio quelle che non avevo io.‘Quel culo’, con i suoi borgatari, da lui percepiti e descritti come sradicati millenari, parlava in qualche modo a me ma non a loro. Pensai a Pasolini uomo forse per la prima volta, fin lì per me era solo l’autore di un breve romanzo che amavo. Pensai per la prima volta alla sua solitudine e ripensai alla mia, alla difficoltà di essere accolto, come profondamente desideravo.

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