I motivi di una riflessione sulla 'cura' Stampa
Editoriali e dibattiti - Editoriale
Giovedì 26 Febbraio 2015 20:03

Con questo numero intendiamo avviare la riflessione sul concetto di cura, inteso come elemento fondante di un nuovo paradigma di convivenza, in un momento storico di devastazione sociale, economica, ambientale, culturale e politica, che coinvolge larghi settori di uomini e donne nelle zone del primo, secondo, terzo, quarto mondo.

Siamo da anni all’interno di un conflitto tra capitalismo neoliberista e capitalismo socialdemocratico, che ancora resiste in alcune aree; oggi molti economisti, di orientamenti politici diversi tra loro, concordano con punti dei programmi socialdemocratici, che di fronte alla rapacità neoliberista appaiono addirittura rivoluzionari e come tali vengono osteggiati da istituzioni finanziarie sovranazionali.

Lo scontro tra le due forme di capitalismo è aperto e contemporaneamente assistiamo a una diffusa attività antagonista ad entrambe: forse oggi è possibile inserirsi dentro i punti di frattura inevitabili di questa conflittualità e allargarli nella prospettiva di un altro paradigma di convivenza che riesca a mettere in crisi alla radice quello organizzato sui rapporti di produzione e riproduzione capitalistico-patriarcali, fondati sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e sulla divisione sessuale del lavoro.

Analizziamo la cura da tre punti di vista: anzitutto come cifra antropologica della specie umana; poi ne esaminiamo una possibile declinazione, affrontando il tema delle monete locali come ipotesi di uscita dalla moneta capitalistica; infine facciamo la storia del termine, che è stato risignificato dal femminismo degli anni settanta, trasferendosi dal settore del sociale a quello della politica.