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Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Ipernarrazioni e contaminazione di generi in poesia PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Mercoledì 26 Gennaio 2011 00:00

di Paolo Borzi

Il saggio di Borzi ripercorre gli snodi salienti nella poesia italiana del secondo  ´900, proponendo suggestioni e importanti proposte di superamento della antinomia avanguardia-tradizione. Pur manifestando un certo scetticismo per la possibilità di una terza via, in realtà il saggio la intravede nella possibilità originale di coniugare i metri tradizionali della poesia popolare italiana con la tensione poematica e il gusto tipicamente moderno del pastiche. Sullo sfondo le riflessioni di Gramsci e Pasolini sul folklore e altro.

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Il destino, la violenza e la natura in Cormac McCarthy. Contrappunto con il mito dell'Ovest americano PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Martedì 11 Maggio 2010 00:00

di Adriano Voltolin

La narrativa di McCarthy come contro canto o contrappunto all’epopea del west rappresentata nel cinema statunitense. Dagli esordi fino ai più recenti romanzi l’opera dello scrittore viene ripercorsa e analizzata da due punti di vista salienti: il rapporto con la natura e la violenza.

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Diluvi e derive PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Venerdì 01 Gennaio 2010 00:00

di Franco Romanò

Lo spartiacque indicato da Jameson e ripreso puntualmente da Paolo Rabissi nel suo saggio, vale anche per l’Italia, seppure con qualche spostamento di date e ulteriori riflessioni. Partendo dalle tesi di Jameson e considerandole in questo contesto soltanto per quanto riguarda il mondo della cultura e delle arti, mi sembra si possano delineare, nello scenario italiano del secondo dopoguerra, alcuni punti di snodo.

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Un libro di Bellocchio PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Venerdì 01 Gennaio 2010 00:00

di Luca Lenzini

L’intervento che segue compare per concessione della rivista IL PONTE  rivista di politica economia e cultura fondata da Piero Calamandrei e dello stesso Luca Lenzini autore del saggio nel numero di aprile 2009.

1. Ventiquattro anni sono passati da quando, nel 1984, «Quader­ni Piacentini» cessò le pubblicazioni, quaranta dal momento della sua maggiore diffusione, quel Sessantotto di cui è testé ricorso il macabro anniversario. E quali anni: tali da cambiare lo scenario (so­ciale, culturale, economico) cosi in profondità, nel nostro paese come altrove, al punto che non solo le persone ma tutto un insieme di categorie, nozioni acquisite, schemi e elaborazioni di ordine intel­lettuale sembrano ormai non tanto invecchiati quanto irriconoscibi­li, come quei convitati alla matinée dei Guermantes di cui parla l'ul­timo tornante della Recherche. Eppure, ancora oggi, se qualcuno no­mina Bellocchio non c'è scampo: subito scatta l'associazione con i «Quaderni Piacentini».

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Narrativa e industria culturale nel secondo dopoguerra PDF Stampa E-mail
Aree tematiche - Dopo il diluvio: discorsi su letteratura e arti
Martedì 11 Maggio 2010 00:00

di Franco Romanò

Nella letteratura italiana del secondo dopoguerra precipitano tutte le contraddizioni dal diffondersi dell’industria culturale e dei mass media. In questa seconda parte del saggio viene data maggiore importanza alla narrativa, alle sue poetiche, dal neorealismo ai nostri giorni. Nonostante il romanzo venga dato da tempo per morto, si assiste piuttosto a una polarizzazione che lo trasforma in genere di puro intrattenimento, mentre nascono narrazioni collettive ed esperienze che si collocano sul crinale fra narrazione e testimonianza civile.

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Tardo capitalismo e globalizzazione. Frederic Jameson e il postmodernismo PDF Stampa E-mail
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Venerdì 01 Gennaio 2010 00:00
di Paolo Rabissi


La postmodernità, afferma Jameson, non è altro che l’attuale fase storica del capitalismo, la terza, quella della globalizzazione. Quali le forme culturali e le strutture di questa fase? La logica culturale egemone è organizzata intorno ai due unici soggetti visibili, il mercato e i media. Con questa caratteristica fondamentale: che il mercato come luogo fisico tende gradualmente a scomparire a favore di una intima simbiosi tra mercato e media di cui è segno decisivo la tendenziale identificazione della merce con la sua immagine (cioè con il marchio o il logo). Caratteristica ulteriore è l’integrazione della produzione estetica nella produzione di merci in generale: la frenetica necessità di produrre assegna all’innovazione e alla sperimentazione estetiche una funzione sempre più essenziale. Jameson individua tre categorie estetiche che caratterizzano il postmoderno: la scomparsa della profondità, la scomparsa della storicità, la scomparsa dello stile individuale a favore dei gruppi.

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